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Questo "Diario di un manovale", di Thierry Metz, racconta le giornate di un muratore, di un manovale. La poesia di Thierry Metz, nell'apparente annotazione di quello che resta, approda a un territorio, dove le parole che descrivono i gesti vissuti sono le sole che possano esprimerli. Come se quei gesti senza parole non esistessero. Come se il giorno per esistere avesse bisogno di quelle poche righe vergate la sera su un quadernetto. Il libro presenta il testo francese a fronte. Perché le annotazioni in prosa del Diario sconfinano continuamente nella poesia.